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martedì 9 marzo 2010

Pitta Calabrese con Crema di Patate





In un lontano medioevo della mia vita, mi trovavo al confine con la Svizzera, a Mesenzana frazione di Luino provincia di Varese. Ero in terra straniera in mezzo a conterranei. Tutta gente del Sud. In mezzo alle montagne che, in quel periodo, si parla di Maggio, non erano innevate ma ricoperte da una fitta boscaglia verde, ho avuto il piacere di conoscere una coppia di Calabresi veraci. Lei, come tutte le donne del sud che si rispettino, cucinava con passione per gli ospiti dell'azienda agricola nella quale mi ero stabilito proprio in quel tempo. La mia attenzione è stata colpita dal piatto che ha preparato una sera, la Pitta calabrese, una sorta di rotolini di pizza ripieni con minestra selvatica e peperoncino in abbondanza. Tutto realizzato con le proprie mani. Mi è rimasto un ricordo memorabile del piatto tanto che ho voluto riprenderlo in uno dei miei menù come chicca del gourmet (buongustaio). L'impasto del pan pizza l'ho realizzato un po' più leggero, senza strutto o burro, con un mix di farine di semola e manitoba, zucchero, olio, sale e, per renderlo più morbido, qualche cucchiaio di latte e naturalmente lievito. Per il ripieno ho invece voluto usare l'indivia riccia appena sbollentata, per far perdere un po' di amaro ma non troppo, e ripassata in padella con un filo di olio, aglio e crema di peperoncino. Dopo un'accurata lievitazione, durante la quale ho ripreso la pasta per due volte a distanza di venti minuti, l'ho stesa con uno spessore di circa un centimetro. Ho disposto l'erba saltata su uno strato e ho provveduto a fare un rotolo poi posto in forno a 180°C per trenta minuti. Nel frattempo, rimuginavo sul fatto che l'indivia fosse troppo amara e così ho preparato una crema di patate con una noce di burro e latte. Il risultato è quello illustrato nell'immagine. La prova del buongustaio l'ho fatta appena dopo aver scattato questa fotografia... uhm! Che bontà. Piatto quasi del tutto Mediterraneo. La dolcezza delle patate contrasta benissimo l'amaro dell'indivia e il piccante è smorzato dalla mollica della pitta, soffice e compatta.

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