La consistenza
L'ultima caratteristica da valutare durante l'analisi visiva dei vini fermi o leggermente mossi, cioè con sottile presenza di anidride carbonica, è la consistenza. Da tale valutazione si possono trarre informazioni sulla quantità di alcol e sostanze estrattive o evidenziare possibili malattie che potrebbero colpire soprattutto i vini bianchi, come la filante. In ogni caso, la consistenza non è sempre legata alla qualità del vino. Le sostanze disciolte nella soluzione idroalcolica sono moltissime, ma quelle che principalmente contribuiscono alla densità del vino sono: primo fra tutti l'alcol etilico (anche metanolo, propanolo, e comunque gli alcoli monovalenti) seguono gli acidi, gli alcoli polivalenti (come il glicerolo, conosciuto come glicerina), i tannini, l'eventuale presenza di zuccheri monosaccaridi e polisaccaridi (nei vini da dessert e passiti la consistenza è più accentuata), i sali minerali. La tecnica per valutare la consistenza è quella di far roteare brevemente il bicchiere permettendo al vino di salire sulle pareti dello stesso e osservare cosa accade nel fermare tale movimento. Con il residuo di vino rimasto sulle pareti, si formano delle gocce, dette lacrime, che scendono più o meno velocemente e più o meno regolarmente. Tale effetto, detto effetto Marangoni, è dovuto principalmente alla presenza di alcol, che evaporando aumenta la densità dello strato liquido creando una maggiore tensione in superficie. Lo spazio che intercorre tra una lacrima e l'altra è detto archetto. Maggiore è la distanza minore è la densità.
Per ricapitolare, se le lacrime scendono verso il fondo velocemente e in modo disordinato e lo spazio tra una lacrima e l'altra è ampio, il vino è poco consistente; se le lacrime ritornano sul fondo lentamente e in modo regolare e gli archetti sono stretti, il vino è consistente e quindi si può supporre una maggior presenza di alcol e di sostanze estrattive. La consistenza può essere influenzata anche da fattori esterni al vino stesso, come impurità sulle pareti del bicchiere o trattamenti in lavastoviglie con brillantati, quindi è opportuno prestare attenzione allo strumento della nostra degustazione, magari sciacquando con acqua e asciugandolo per bene con un tovagliolo di carta assorbente o altro ma che non rilasci fibre.
I termini per giustificare la consistenza di un vino sono:
- Fluido: è un vino che scende sulle pareti del bicchiere in modo scorrevole, simile all'acqua. Solitamente è un fattore negativo dovuto a intense lavorazioni.
- Poco consistente: è detto un vino che scende in modo lieve con lacrime veloci e archetti ampi. Si riscontra in vini con scarsa struttura e un po' sbilanciati verso caratteristiche di durezza (acidità, etc.), con poca presenza di alcol etilico.
- Abbastanza consistente: è detto di un vino che ritorna verso il fondo con moderata fluidità, con lacrime relativamente veloci e archetti di media ampiezza. Solitamente sono vini che presentano un discreto equilibrio, discreta struttura e presenza di alcol.
- Consistente: è un vino ricco in alcol e una buona struttura, presentano in genere caratteristiche evidenti di morbidezza. Le lacrime sono lente e regolari e gli archetti fitti.
- Viscoso: è un vino dalla consistenza sciropposa. Le lacrime sono molto lente e gli archetti molto stretti. Si riscontra solitamente in vini liquorosi dolci, passiti e da dessert. Qualora tale consistenza fosse riscontrata in casi differenti dai precedenti, sarebbe da considerarsi un fattore negativo dovuto ad eventuale malattia.
Continua su questo link: Esame olfattivo - Praefatio
Nessun commento:
Posta un commento