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giovedì 15 aprile 2010

Considerazioni storico scientifiche di un medico specialista


Questa pietanza si colloca pienamente all’interno della cosiddetta “Dieta Mediterranea”. In queste poche righe nel presentarvi questo piatto voglio sottolineare il ruolo importante che ha svolto nei secoli e che tuttora riveste questo piccolo seme del colore verde vivo, il pistacchio.

Questo alimento è originario del Medio Oriente, dove veniva coltivato già in età preistorica, particolarmente in Persia. Successivamente gli arabi lo introdussero in Occidente. La parola “pistacchio” deriva dal persiano pesteh.

Viene coltivato soprattutto in Iran, in California, in Turchia e in Sicilia, nell’agrigentino e alle pendici dell’Etna.

Riscontriamo per la prima volta la parola pistacchio nell’Antico Testamento, in particolare nella Genesi, capitolo 43 versetto 11. Qui a proposito dell’episodio di Giacobbe, il quale manda i propri figli dalla terra di Canaan in Egitto per acquistare il grano, troviamo la frase di seguito riportata: “Ecco ho sentito dire che vi è il grano il Egitto. Andate laggiù e comprate per noi… Mettete nei vostri bagagli i prodotti più scelti del paese e portateli in dono a quell’uomo: un po’ di balsamo, un po’ di miele, resina e laudano, mandorle e pistacchi”.

Plinio il Vecchio, autore dell’Historia Naturalis, cap. X-XIII, datato attorno al 77 d.C., morto nel 79 in seguito alla famosa eruzione che distrusse la città di Pompei, Ercolano, Stabia, ci parla di Lucio Vitellio (Pretore o Governatore romano in Siria) il quale attorno al 20-30 dopo Cristo introdusse il pistacchio in Spagna e Italia.

In tempi moderni in Sicilia, e in particolare nel territorio di Bronte, dove predomina un terreno di tipi lavico, viene prodotto un frutto dal punto di vista organolettico si colloca come qualità ai vertici della produzione mondiale.

Il pistacchio è un potente antiossidante e svolge un ruolo importante nella prevenzione delle malattie cardiovascolari: nel pistacchio sono infatti presenti gluteina, beta-carotene, e gammatocoferolo, sostanze tutte che hanno un ruolo nel ridurre il colesterolo totale e il colesterolo LDL, il cosiddetto colesterolo cattivo. Questo seme di delicato sapore non contiene colesterolo anche se è un cibo altamente calorico: 100 grammi di pistacchio corrispondono a 602 Kcal. Nel pistacchio sono presenti grassi (sia saturi, sia mono e polinsaturi) che corrispondono al 56% del totale ed anche carboidrati (8,2%) e proteine (17,8 %). Il pistacchio contiene inoltre numerosi minerali quali: il potassio, il magnesio, il fosforo, il rame, il manganese.

Il pistacchio è un alimento importante della nostra dieta mediterranea. Il colore verde intenso e il profumo tipico rendono superbo il piatto che lo chef ha preparato con tanta passione. Il nostro giovane chef attento conoscitore della dieta mediterranea, sa infatti unire con grande armonia alimenti spesso poco utilizzati nella nostra cucina, talvolta dai sapori apparentemente contrastanti in un connubio armonico e di grande effetto visivo, olfattivo e soprattutto gustativo. La sua è una cucina semplice ma allo stesso tempo elaborata frutto di un’esperienza variegata nella quale la fantasia la fa sicuramente da padrone. I piatti che spesso presenta sono spesso ricette della nonna che tuttavia vengono personalizzate, direi con gusto e raffinatezza proponendo una cucina moderna e soprattutto salutare fatta di ingredienti semplici e genuini.

A nome mio e dei lettori di questo blog un ringraziamento sentito per le informazioni storiche e scientifiche che il nostro assaggiatore ufficiale ha voluto condividere con noi. (un ulteriore ringraziamento per i complimenti e l’apprezzamento alla mia cucina che mi gratificano e in parte mi imbarazzano)

Il dott. Sebastiano Nicosia, specialista cardiologo, vero “intenditore” della dieta mediterranea; da numerosi anni si occupa di cardiologia clinica e di diagnostica cardiovascolare, attento conoscitore delle malattie cardiovascolari legate al fumo di tabacco, ritiene che la dieta mediterranea svolga un ruolo importante nella prevenzione delle malattie cardiovascolari.

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