La nostra attività

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lunedì 9 maggio 2011

L'oro liquido

L’olio d’oliva


La storia dell’olivo ci riporta alle origini più varie: era conosciuto da Assiri e Babilonesi. Inoltre nelle varie civiltà fu associato a diverse divinità: fu la dea Iside a dare in dono l’olivo agli Egiziani; fu Atena a fare nascere dalla terra la prima pianta per i Greci; per gli Ebrei l’ulivo era noto dai tempi di Adamo. Infatti, quando questi mori, a 930 anni[1], e venne seppellito vicino al monte Tabor, sulla sua tomba, dai semi che provenivano dall’albero del Bene e del Male e che il figlio Seth aveva posto fra le sue labbra, germinarono tre arboscelli: un ulivo, un cedro e un cipresso[2].

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sabato 7 maggio 2011

Archestrato di Gela

simposio greco

Dopo l’improvvisa scomparsa della civiltà micenea nel tredicesimo secolo a.C., forse causata dall’ondata migratoria dei Dori, vi fu un periodo di decadenza (Medioevo ellenico). A partire dall’ottavo secolo a.C. ebbe inizio una lenta ripresa in tutta la Grecia, che portò ad un progressivo aumento della popolazione. In seguito alla rivoluzione agricola, che permise l’incremento demografico, sorsero città-stato politicamente autonome chiamate «poleis». La scarsità di terra da coltivare indusse molti centri, come Corinto ed Eritrea, a inviare gruppi di cittadini in zone lontane dell’Asia Minore dell’Italia meridionale e della Sicilia.


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martedì 3 maggio 2011

“Scilla e Cariddi” – Fusilli al tonno rosso di Sicilia



Non è detto che eseguire un piatto semplice voglia necessariamente indicare povertà di gusti. Alle volte sono proprio questi che stupiscono anche i più esigenti palati.
Oggi mi sono cimentato in un piatto tipico della nostra cucina "made in Mare Nostrum", Fusilli al tonno rosso di Sicilia. Per le più "complesse" preparazioni sono previsti altri ingredienti che completano il piatto, arricchendolo di gusti conosciuti ai più, rigorosamente siciliani e con una piccola chicca dall'amata Calabria. Ho voluto dedicare il piatto alle figure mitologiche abitanti le due sponde dello stretto di Messina, i mostri marini, Scilla, delle coste calabresi, e Cariddi, di quelle siciliane.
Scelgo il pomodoro di Pachino e il tonno rosso per confezionare la salsa, e, per il resto, una serie di paté d'arricchimento. L'esecuzione è molto semplice, non occorre altro che qualche minuto di attesa e la giusta dose di sale.
Uso un paté di olive nere, qualche grammo di paté di capperi, una modica quantità di paté di pomodorini secchi al sapore di sole, preparati alla vecchia maniera. Per terminare la preparazione mi ispiro alle mille ricette che vogliono il tonno unito alla carne di maiale o a qualche insaccato. In questo caso la mia scelta ricade sulla 'Nduja calabrese, naturalmente in piccola dose, tanto da regalare un leggero gusto di piccante e di salume. Il risultato è eccellente. Guarnisco il piatto con gli ingredienti separati, a dimostrazione di ciò che contiene, e completo con una cialda di grana.


"Scilla e Cariddi" figure scolpite nell'opera
 "Nettuno" del Montorsoli a Messina